mercoledì 23 settembre 2015

"La legge dell'antagonista" di Stefano D'Anna

OGNI ORGANISMO SULLA VIA DELLA SUA EVOLUZIONE E' MINACCIATO DA UN ANTAGONISTA CHE E' PROPORZIONALE ALLA FORZA E ALL'AMPIEZZA DEL SUO PROGETTO.
QUESTA MINACCIA E' IL MOTORE DELLA SUA EVOLUZIONE ED E' INDISPENSABILE ALLA SUA CRESCITA.
UN UOMO CHE CRESCE ABBANDONA LE SUE ATTUALI DIFFICOLTA', ORMAI ARMONIZZATE E COMPRESE, E QUINDI NON PIU' ANTAGONISTE MA PARTE DEL SUO SVILUPPO, E VA INCONTRO A PROSSIMO LIVELLO DI DIFFICOLTA'.
QUALSIASI ATTIVITA', PRATICA O FILOSOFICA, TENDE A SVILUPPARE NELL'UOMO LA CAPACITA' DI USARE L'ANTAGONISTA COME UNO SCALINO SU CUI POGGIARE IL PIEDE ED ANDARE OLTRE.
L'ANTAGONISTA LO INCONTRA SOLO CHI HA UNO SCOPO E VUOLE RAGGIUNGERLO. LA CADUTA NON HA ANTAGONISMO, E' LIBERA E QUINDI INDOLORE.

 La prima forza, il nostro aim, può essere immaginata come un invito che spediamo all’antagonista indicandogli dove stiamo andando, una specie di sfida, il lancio di un guanto. Al tempo debito, l’antagonista puntualmente ci verrà incontro, non per ostacolarci, come potrebbe sembrare, ma per permetterci di superarlo e di realizzare il nostro scopo. Oscuramente l'umanità sa che più grande è il sogno, più ampio lo scopo, maggiori sono le difficoltà che ci verranno incontro proprio per permetterne la realizzazione. Come in ogni duello si combatte solo tra pari, e la forza dell’antagonista è grande quanto la posta in palio. Così inconsapevolmente gli uomini accettano il limite, imparano a contenere le loro aspirazioni, imparano a rimpicciolire il sogno, per limitare l'attrito, la forza avversa. Questa visione mantiene la maggior parte dell'umanità al di sotto di un livello di responsabilità, di dignità ed anche di ricchezza materiale.
Nella navigazione a vela la prima forza è la rotta, la direzione che diamo all'imbarcazione. Il vento è una forza che sembra contrastarci ma in realtà alimenta le vele ed è il motore stesso del nostro viaggio. L'arte della navigazione è proprio la capacità di volgere il vento a proprio vantaggio, orientando le vele nel modo più opportuno. Ed ogni disciplina marziale è l’arte di volgere a proprio vantaggio la forza avversaria.
Questa visione dell'antagonista ha in sé la chiave di accesso al mondo della responsabilità e della libertà. Il segreto di questo passaggio attraverso la cruna dell’ago è una rivoluzione degli schemi mentali, un rovesciamento della descrizione ordinaria del mondo.
Mentre per un uomo ordinario l'attitudine nella vita è di evitare le difficoltà con ogni mezzo, un leader sa che le difficoltà annunciano la realizzazione delle proprie aspirazioni e le accoglie come alleati a lungo invocati.

ADVERSITY IS PROSPERITY
ADVERSITY IS FORTUNE
ADVERSITY IS BLESSING

Ogni nostra conquista, ogni nostro achievement richiede uno sforzo. Quando Agamennone sogna di conquistare Troia gli viene chiesto di sacrificare la figlia più cara, Ifigenia. E ad Abramo di immolare la cosa più preziosa, il figlio Isacco. Ed in tutte le tradizioni ed in tutte le mitologie, ogni eroe, da Ulisse a Sigfrido, ad Arjuna, per raggiungere la sua meta, affronta prove che richiedono un coraggio e una forza al di sopra di quella degli uomini comuni. Ma per realizzare il nostro Aim che cosa ci è chiesto veramente di sacrificare? Ifigenia, Isacco sono simboli. Per raggiungere il suo scopo ad un uomo è richiesto di sacrificare limiti e mediocrità ed ogni identificazione, esterna ed interna, con emozioni negative, pensieri piccoli che impediscono il suo passaggio e non possono seguirlo lì dove egli ha scelto di andare. E’ straordinario come i miti greci sappiano trasferirci un messaggio così potente ed offrirci le scoperte di una scienza antica quanto l’uomo, infinitamente più avanzata della moderna psicologia. Ciò che impedisce a un uomo di andare oltre sono i suoi attaccamenti; e ciò cui un uomo è più attaccato, anche se è difficile vederlo ed ammetterlo, non sono i figli o i suoi beni, ma le sofferenze ed i limiti.
Gli uomini sono attaccati alle loro sofferenze più che ai loro beni e per questo hanno tanta difficoltà ad abbandonarle. La paura e il dolore circoscrivono uno spazio ipnotico, delimitano i confini delle nostre possibilità e ci fanno sentire sicuri come le pareti massicce di un bunker, metà rifugio, metà prigione... Togliere a un uomo che non si è preparato un malanno o una difficoltà, è come dare alla sua vita un'accelerazione cui non è pronto e le cui conseguenze non sono prevedibili. Egli immediatamente li sostituirebbe con un altro malanno o con un'altra difficoltà ripristinando, come una perfetta macchina omeostatica, le condizioni che gli corrispondono.

Se hai un aim c’è un prezzo che ti è richiesto di pagare in anticipo. Pagalo senza esitazioni e con gioia. Quando l’avrai pagato saprai che il prezzo è sempre giusto. Quando ricorderete questo messaggio della vostra Scuola e lo porterete con voi, impresso nella parte più profonda di voi, avrete nelle vostre mani il segreto più importante per conquistare posizioni di responsabilità e di ricchezza. Quando arriveranno eventi minacciosi, burrascosi, apparentemente insostenibili, soltanto pochi sapranno riconoscere dietro le apparenze dell’antagonista, il migliore alleato.

Senza farlo vedere, vi stropiccerete le mani, sapendo che dietro quell’avversità che spaventa tutti gli altri, che li spinge ad abbandonare, a tradire, a fuggire, c'è il grande segreto per andare oltre.

Alla vigilia della battaglia con i germani, mentre tutti i romani sono spaventati e pronti ad abbandonare, a disertare, c'è soltanto un uomo che mantiene la sua integrità, l'impeccabilità, l'incorruttibilità, e vede la grande opportunità oltre l'apparente avversità. Pensate alla diversa ampiezza del loro aim. Chi voleva tornare in patria per riabbracciare la famiglia, chi per tornare agli agi della propria condizione. Cesare aveva a cuore le sorti della patria, di tutto quello che era stato costruito attraverso i secoli e di cui si sentiva responsabile e continuatore. Nella diversa ampiezza del loro aim c'è la diversa ampiezza del loro essere e la diversità del loro destino. Cesare nel pensare, nel sentire, nel comportamento è già un imperatore, l'impero gli sarà soltanto aggiunto.
Ma come si fa ad accogliere eventi che si presentano in modo così minaccioso? L'antagonista sembra conoscere le nostre paure, i limiti della nostra comprensione, e trova sempre maschere tali da spaventarci. Che cosa può darci quella fiducia in noi stessi, la certezza di farcela, la capacità di vedere il successo dietro la maschera terribile dell'antagonista? Cosa ci può permettere di credere in quella incredibile combinazione di eventi che permette a quella donna di trovare l'unico uomo al mondo che poteva donarle un midollo compatibile e che da un paese distante migliaia di chilometri è arrivato puntualmente a salvarla?

E' questa puntualità che ci interessa. E' la stessa che troviamo in tutti i meccanismi narrativi, dalle fiabe ai film: l'eroe, l’uomo che ha un sogno, che ama, l'essere luminoso, è sempre al centro di questa puntualità. E quando il momento è estremo, ha il coltello alla gola e tutto sembra perduto, uno squillo annuncia l'arrivo dell'aiuto.

L'ANTAGONISTA NON E' MAI SUPERIORE ALLE NOSTRE FORZE
Non possiamo essere avversati da nulla che sia più grande di noi, che non sia nelle nostre capacità contenere, di sopportare, di superare e trasformare. Anche Davide e Golia, oltre le apparenze, la lotta è sempre pari. 
Per chi conosce il Gioco, la vita è una palestra meravigliosa per crescere ed essere di più. Freedom from Fear, libertà dalla paura.

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mercoledì 16 settembre 2015

DREAMERS DAY - IL 18 ottobre RIPRENDIAMOCI I NOSTRI SOGNI di Rita Valente Piccardi

E se fosse vero che non ci hanno detto un sacco di cose? Che ci hanno tenuto nell’ignoranza sulle potenzialità dell’uomo?  Che “divide et impera” è stato il metodo adottato dai poteri forti per dirigerci, controllarci e… accumulare capitali?

Da molto, troppo tempo ormai, siamo piombati in un sonno ipnotico che ci fa vivere una vita di pensieri, parole e azioni meccaniche; siamo imprigionati in una gabbia dorata che limita il nostro spazio d’azione nascondendo alla nostra visione le infinite possibilità che l’universo ci offre per vivere una vita consapevole, libera e felice.

 Siamo nati “a immagine e somiglianza” di Dio ma lo abbiamo dimenticato o quanto meno facciamo fatica a crederci. Il nostro lato ombra si è così espanso che il buio, la non-conoscenza e la sofferenza ci hanno fatto sprofondare in uno stato di totale sottomissione ai preconcetti e ai pregiudizi, lasciati circolare per favorire il “divide”, e alle dipendenze indotte dal mercato, che consolidano l’ “impera”. Siamo diventati dei burattini senza fili che hanno perso perfino il ricordo di che cosa voglia dire essere Umani.

Tuttavia non dispero. So, perché lo sento fortemente, che dentro di me esiste un fuoco antico che arde dall’inizio dei tempi e del quale io sono scintilla; so che questa luce divina tutto contiene e da nulla si fa contenere; so che conoscenza, sapienza e potenza sono le sue qualità e, se ancora non so credere con tutta me stessa ai miei poteri divini,  è solo perché le mie cellule portano la memoria del discorso sulla nostra vita e sul mondo che la società, la cultura e la nostra stessa famiglia, nel corso di tutte le nostre esistenze, ci hanno fatto e al quale abbiamo creduto senza ombra di dubbio.

Il vento sta cambiando, cara umanità! Nessuno può tenerti addormentata in eterno! Quella scintilla brucia dentro te come coscienza collettiva e dentro tutti i tuoi figli singolarmente. Fino a quando ci sarà anche un solo quantum di energia vitale, la speranza sarà salva, sì, la speranza di potercela fare a evolvere e vivere felici e grati su un pianeta sano.

E’ d’obbligo mettersi in viaggio. La meta sei tu stesso. Il metodo è l’Auto osservazione. Gli step da superare sono le zone d’ombra. Lo strumento da scoprire, il Sogno.
Eccola la parola di questo nuovo millennio: Sogno. Scoprire la sostanza di cui è fatto, le sue leggi e i suoi principi. Portarlo nella nostra vita quotidiana sarà il must per compiere un ulteriore passo evolutivo e per la salvezza dell’intero pianeta.
Lo sanno bene i Sognatori che, seguendo il dolce suono del loro Sogno, il 18 ottobre p.v., a Milano, presso il Teatro Dal Verme, si raduneranno e celebreranno il DREAMERS DAY, il primo evento dedicato al Sogno e al suo potere creativo.

Unire le energie e scriversi contemporaneamente sul registro della Memoria, darà una spinta propulsiva ai progetti di ciascuno e al Sogno di tutta l’assemblea, che questa giornata sia riconosciuta dall’ONU e proclamata a livello planetario come DREAMERS DAY – GIORNATA DEI SOGNATORI.
Ti aspetto! Prenota il tuo posto su www.dreamersday.it. e ricorda:

Sogna, sogna, sogna… non smettere mai di sognare. La realtà seguirà

Rita Valente Picardi



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giovedì 10 settembre 2015

"Accorciate le distanze!" di Stefano D'Anna

 Un giorno saremo misurati per quello che siamo.
Il metro di misura di un uomo è la distanza che egli ha da se stesso. La distanza da sé sono gli altri… gli eventi… le esperienze…
Maggiore è la distanza che un uomo ha da sé più egli sarà ingoiato dal tempo, dalla paura, dal dolore… Maggiore è la distanza tra me e me più la mia vita è popolata di eventi, più aumentano le esperienze, maggiori sono gli incontri con gli altri… Maggiore è la distanza da sé più c’è il superfluo, l’inutile.


Accorciate le distanze! Minore è la distanza che un uomo ha da sé più si elimina il superfluo, più si riducono gli eventi, le esperienze, gli incontri… ed accade solo quello che conta… sempre di più!
Ritornare nel piccolo, entrare in un puntino piccolissimo che contiene tutto l’universo… è un centrarsi, è un ricordarsi, è un ritornare, è un riavvolgimento, un ricrearsi… Essere padroni di ogni cellula, di ogni molecola.. Avvicinarsi di un solo millimetro a se stesso cambia la realtà.
Accorciare le distanze tra me e me.. E’ un management della distanza.. un management delle emozioni…Gli altri diventano sempre di meno.. le esperienze si riducono ma diventano più significative… 
Più vicino sono a me stesso, più ricca è la mia vita, più prospera la mia economia…
Ci saranno strumenti capaci di misurare la distanza da sé attraverso il colore, il suono, la frequenze delle vibrazioni..Vibrational frequency management.. management del colore, management del tempo…
Che canzone canti?
Il sognatore non si allontana mai da sé.. è un designer.. è un maestro di musica…sa usare pause, suoni.. conosce il management delle emozioni, dei feelings..La convinzione comune è che l'energia e la buona volontà di un uomo possono apparire ben poca cosa di fronte agli avvenimenti fortuiti e fatali al tempo stesso, a quel torrente di eventi che continuamente ci sommerge, talvolta troppo confusi per poterli prevedere e spesso troppo superiori alle nostre forze per pensare di poterli addirittura dirigere.


La Scuola crede che la fortuna consiste nel "vedere" quello che c'è dietro gli eventi e poi dietro gli stati. Prima di qualunque soluzione viene il nostro cambiamento. La Scuola crede nello sviluppo di qualità interiori, nel miglioramento di sé. Crede che la fortuna di un uomo sia legata all'impeccabilità, all’unità dell'essere, alla libertà dalla paura, dal dubbio, da stati di ansietà e preoccupazione, che sono le malattie dell'essere. Dall'osservazione di sé, alla conoscenza di sé, alla padronanza di sé. L’aspirazione, espressa dal motto delfico “conosci te stesso”, per realizzarsi deve essere preceduta da uno studio di se stessi. Nulla è possibile conoscere, tantomeno il sé, se non lo si sottopone ad una osservazione, ad uno studio continuo, oggettivo, imparziale. Inoltre la conoscenza di sé non è il  fine della preparazione di un uomo ma solo il necessario ponte a raggiungere la padronanza di sé, il controllo delle proprie emozioni, degli stati, e quindi della propria vita.
Questa osservazione è possibile esercitando un "doppia attenzione", una freccia rivolta all'evento esterno, ma simultaneamente una freccia rivolta al mio stato interno.
La nostra prima educazione non ci dà alcun senso di discernimento tra che cosa è esterno e che cosa è interno, che cosa è pensiero e che cosa è emozione. E' l'apprendimento di un management interno che mette ordine in casa, che mette i prezzi giusti sulle merci giuste nel negozio interiore.
Se non faccio internamente questo lavoro su quello stato che chiamo ansietà, sulla condizione psicologica che la genera, gli eventi ad essa connessi si ripeteranno ancora. 

Il telefono squilla. Sto per entrare in contatto con qualcuno, con qualcosa. Dove sono? Qual'è il mio stato interiore?  Questa osservazione di me mi dà la preparazione necessaria e mi permette di prendere la decisione di rispondere o meno. E invece sollevi il ricevitore distrattamente, cullato da una falsa sicurezza, e dall'altra parte trovi un tiratore scelto dell’invisibile che ti taglia la testa. Stai attento ad ogni particolare, sii curato in ogni cosa. Che ogni tuo oggetto trasmetta il profumo del tuo essere. La semplicità, l'arrendevolezza, la purezza. Che non accada mai di lasciarti dietro tracce di povertà o disordine. In camera tieni poche cose, ben curate.
Tieni caro tutto quello che fa parte del Sogno. Il resto fuori!
Gli uomini solari sono il figliuol prodigo, sono i corpuscoli luminosi che hanno già iniziato il viaggio di ritorno verso la fonte, come cibo solare che a sua volta va a nutrire la sorgente.

Liberatevi dalle paure. Allora vedrete il mondo sorridervi continuamente perché siete voi a sorridere a voi stessi. State is Place. Il mondo rispetta il posto psicologico che hai dentro di te.

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mercoledì 2 settembre 2015

"Se vuoi realizzare il tuo Sogno..." di Stefano D'Anna

Tutti sono tesi verso qualche meta; tutti, consapevolmente o inconsapevolmente, stanno tentando di perseguire un risultato, tutti vorrebbero raggiungere un obiettivo, hanno un goal, the aim. La qualità di questo aim è un indicatore importante dell'ampiezza dell'essere di un uomo. A man and his goal are one. Il nostro obiettivo ci misura. Tanto che per un uomo è impossibile avere un obiettivo più grande di sé, un goal che ecceda la capacità del suo essere. Qual é il nostro aim, qualé la direzione verso la quale stiamo puntando? La sua qualità, l’ampiezza del suo respiro, è la misura esatta del nostro essere, di tutto quello che siamo. Ed è straordinario osservare come ognuno, anche se apparentemente sembra libero di porsi un grande obiettivo da raggiungere, di fare il più meraviglioso dei sogni, trova in sé un limite invalicabile. Lo si potrebbe immaginare come una specie di regolatore di velocità che permette agli uomini di viaggiare nella vita a velocità molto diverse a seconda della loro preparazione nell’essere. Anche soltanto per formulare, per immaginare, per concepire un grande obiettivo occorre avere raggiunto un alto livello d’essere.
Comunemente, un uomo è individuato, è  contraddististinto da una serie di connotati fisici: sesso, altezza, colore dei capelli o degli occhi, taglia, numero di collo o di calzatura, peso, etc. Ma se dovessimo trovare una reale differenza tra gli uomini essa è nella loro appartenenza a gradini diversi della scala dell’Essere. L’Essere è tutto quello che non è visibile di un uomo.  Idee, pensieri, emozioni, sensazioni, atteggiamenti e reazioni, desideri, gusti, attrazioni e repulsioni, amori e odii, il sistema di valori, le cose in cui crede, i pregiudizi, i segreti e tutto ciò che appartiene alle sue speranze, ambizioni, paure, dubbi, incertezze, definisce quello che una persona è. La scoperta più curiosa ed anche misteriosa, che abbiamo fatto studiando l’Aim, è che esso è direttamente proporzionale all'essere. E’ quindi impossibile per un uomo avere un'aspirazione più grande di sé. Perché l’aspirazione e l’essere sono una sola cosa.
Se un uomo riuscisse a proporsi un obiettivo che è oltre la sua responsabilità interiore; se lo ricordasse costantemente e perseverasse nel suo raggiungimento, questo lo trasformerebbe nella psicologia, porterebbe ad un innalzamento del suo livello d’essere allineandolo al suo scopo e riconducendo così in equilibrio il rapporto tra aim ed essere.
La seconda scoperta che riguarda l'aim, è che solo una piccola parte degli uomini ne è consapevole. L'aim è cioé invisibile alla gran parte degli uomini. Non solo quindi il nostro scopo ci definisce e ci misura, ma addirittura, ordinariamente, esso ci è sconosciuto. Questo vuol dire che nella navigazione della vita la maggior parte degli uomini è inconsapevole della propria direzione, di dove sta dirigendo i propri sforzi. 

Intenzionale o inconsapevole, l'aim è comunque una forza che un uomo imprime alla sua vita ed è quindi in ogni caso una forza propulsiva, creativa e direzionale.
Un leader cerca la missione in sé, sa di avere un destino speciale. Nell’antichità classica, e specialmente nella tradizione greca, solo eroi ed i semidei avevano diritto al Fato. La sorte di tutti gli altri uomini era indifferente agli dei e affidata al Caso. Il Fato era al di sopra di tutti gli altri dei; neppure Giove poteva contrastare il destino di un eroe.
Il nostro scopo indirizza la nostra vita, determina il nostro futuro, decide la qualità delle relazioni, l’altezza del nostro destino ed il potere finanziario che può esserci dato. Il nostro scopo determina anche lo spazio fisico che occupiamo nel mondo, il posto dove viviamo.
Da millenni, dagli albori della coscienza, l’uomo pone a se stesso la domanda: chi sono, io? Oggi possiamo dare una risposta: io sono il mio scopo. A man and his goal are one and the same thing.
Paul Klee (1879-1940) forniva così la chiave del suo successo “Io ed il colore siamo una sola cosa”.

Conoscere il proprio scopo, essere consapevoli del proprio Aim, saperlo formulare, mette un uomo in una condizione di preminenza rispetto agli altri. Aver presente il proprio scopo manda al futuro messaggi di entusiasmo e di felicità. E’ parte del “conosci te stesso”. Non basta formulare l’Aim, occorre visualizzarlo, ricordarlo, tenerlo costantemente presente, anche nelle condizioni più avverse. Ricordare lo scopo significa possedere il seme del proprio destino. Distrazioni, pensieri poveri, immaginazioni negative, emozioni spiacevoli, nella psicologia sono le erbacce che rischiano di coprirlo e soffocarlo.

Nel momento stesso in cui ci poniamo un obiettivo, ci fissiamo uno scopo o formuliamo un desiderio, possiamo accorgerci che una forza opposta e contraria si mette in moto per ostacolarne il raggiungimento, qualunque esso sia. La maggior parte dell’umanità, nell’ignoranza di sé, non essendo consapevole del proprio aim, non si rende conto di aver messo in azione una forza ed avverte soltanto l'azione della forza antagonista, della seconda forza. Se provate a chiedere ad un uomo ordinario come va la vita, cosa pensa dell'esistenza, vi racconterà tutti i suoi problemi, delle continue difficoltà ed ostacoli che incontra. A una mente conflittuale l'esistenza appare come un flusso ininterrotto di ostacoli, di problemi e difficoltà, l'intero pianeta è percepito come il campo d'azione di una forza cieca, inspiegabile, che sembra non avere altra finalità che di impedirci il raggiungimento del nostro scopo. In realtà non è così e noi incontriamo solo gli ostacoli che noi stessi abbiamo già creato nella nostra psicologia.

Le nostre aspirazioni, i nostri sogni sono come semi (seeds) dai quali può nascere una pianta che allarga i rami verso l'infinito e su cui poggeranno, come nella parabola evangelica, gli uccelli del cielo. Ma mentre la pianta sta crescendo, non fa neppure in tempo a germogliare, che arrivano le erbacce (weeds) che potrebbero soffocarla. Avete mai percepito prima questo meccanismo? Vi siete mai accorti dell'esistenza nel mondo psicologico di una forma di resistenza corrispondente all'attrito del mondo fisico? Ogni aspirazione che imprima una velocità alla nostra vita trova in noi una resistenza psicologica di intensità ad essa proporzionale che le si oppone.
L’antagonista siamo noi. Siamo noi l’ostacolo ad ogni nostro raggiungimento.
Se vuoi realizzare il tuo sogno devi trasformare la tua visione del mondo, fermare la guerra che ti porti dentro. Una guerra interna fatta di dubbi, paure, negatività, frutto di una visione del mondo fatta di contrapposizioni ed antagonismi.

Se non ci fosse questa forza antagonista, che nasce prima in noi stessi e poi si materializza nel mondo esterno, potremmo fare i voli pindarici più arditi, dare concretezza all’impossibile, immaginare i raggiungimenti più straordinari e realizzarli. Ogni nostro sogno diventerebbe realtà.

Saremmo gli abitanti di un altro pianeta, collocato in un altro punto dell'universo, governato da leggi fisiche e psicologiche diverse, meno numerose e gravose. Il nostro mondo è invece il riflesso perfetto della psicologia conflittuale dell’uomo; la sua legge più generale è quella degli opposti, la legge dell’antagonista. Senza la consapevolezza della prima forza, del nostro aim, la seconda forza e la universale condizione di attrito, fisico e psicologico, con cui gli uomini costantemente si confrontano, sono inspiegabili ed assurde. La scoperta del meccanismo fondamentale fondato sulla apparente contrapposizione di queste due forze è alla base della nostra teoria generale della leadership ed individua una linea di confine tra due specie umane. C’è una umanità che dipende, reattiva, che accusa le condizioni esterne, si lamenta, si compiange. Essa è convinta che ci sia un mondo cattivo fuori di sé che é lì per ostacolarla. C’è un’umanità che intraprende, creativa, proattiva che sa che ogni spinta impressa dalla propria aspirazione richiede la vittoria su una forza opposta e contraria, che è prima di tutto nella propria psicologia. L’una vede per opposti, ha una coscienza bipolare; l’altra vede l’unità dietro la polarità, l’armonia dietro gli apparenti antagonismi. Questi uomini hanno il coraggio di fare il salto nell’abisso; di entrare nelle parti più oscure del proprio essere e di  combattere le ombre, i fantasmi, le paure interne e vincerle. Queste sono le vittorie creative indispensabili alla realizzazione del sogno, dell’aim.



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